AGI - Il progetto Agrivanda è nato nel 2018 dall'idea di riqualificare alcuni terreni acquisiti da Eni in Basilicata. L'azienda energetica ha creduto molto nella necessità e opportunità di non lasciarli in uno stato di abbandono, ma di riqualificarli perché si tratta di terreni a forte vocazione agricola. Così il 22 giugno 2024 sono stati presentati i progetti per migliorare l'agricoltura e monitorare l'ambiente attraverso Agrivanda, un'iniziativa gestita da FEEM (Fondazione Eni Enrico Mattei) a Viggiano e nelle aree vicine al Centro Olio Val d'Agri.
Si tratta di un laboratorio formativo, innovativo e di idee, oltre che un esempio di buone pratiche agricole mirate alla salvaguardia delle risorse idriche, del suolo e dell'energia. La coltivazione, raccolta e trasformazione di colture officinali come la lavanda o la rosa damascena e il ripristino della biodiversità di colture autoctone sono gli elementi caratterizzanti del campus agricolo sperimentale. E c'è anche un progetto di biomonitoraggio ambientale con le api.
“Agrivanda nasce nel 2018 a Viggiano, dall’idea di riqualificare alcuni terreni acquisiti da Eni - dice Emiliano Racano, Responsabile Distretto Meridionale di Eni -. Abbiamo creduto molto nella necessità e opportunità di non lasciarli in uno stato di abbandono ma di riqualificarli proprio perché si tratta di terreni a forte vocazione agricola. Nel tempo, oltre alla coltivazione della lavanda, si sono aggiunte tante altre attività e iniziative anche di carattere tecnologico e dimostrativo che fanno di Agrivanda un dimostratore di buone pratiche e un modello replicabile in grado di attestare la possibile coesistenza tra attività agricola e industriale”.
In campo anche l’Agricoltura 4.0
L’agricoltura a Viggiano e dintorni si rafforza grazie all'innovazione tecnologica e approcci dell'Agricoltura 4.0 con sensoristica di precisione, fertirrigazione, sistemi di supporto decisionale (DSS) e fotogrammetria aerea con droni che ottimizzano le pratiche agricole e la gestione delle risorse. Un innovativo progetto di biomonitoraggio su un'area di circa 50 km quadrati, realizzato grazie ad una collaborazione fra FEEM e DISTAL-Unibo (Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentali dell’Università di Bologna), utilizza le api come bioindicatori per valutare la qualità dell’ambiente nella Val d’Agri: i dati raccolti mostrano il buonostato di salute generale delle api e una sostanziale uniformità ambientale nell’area.
Le porte del campus si aprono a scuole e visitatori, offrendo percorsi didattici e informativi per avvicinare al mondo dell’agricoltura sostenibile e dell’innovazione tecnologica. Agrivanda accoglie ogni anno centinaia di visitatori ed è particolarmente ricca l’offerta per le scuole che, attraverso i Percorsi per le Competenze, Trasversali e l’Orientamento (PCTO) possono avere accesso a programmi di avvicinamento alle pratiche innovative messe in campo nel contesto del campus sperimentale.
Metaverso, 3D e realtà virtuale
Nell'ambito del progetto, uno degli obiettivi è anche quello di realizzare iniziative volte a sensibilizzare e informare sulle sfide ambientali, utilizzando strumenti tecnologici utili alla conoscenza del contesto agricolo. Uno di questo strumenti è Agrivanda Metaverso, un ambiente virtuale, creato sulla piattaforma Spatial che emula il linguaggio dei videogiochi e combina elementi dei social media per trasportare gli utenti in un mondo immersivo, con la possibilità di esplorare campi di lavanda, alveari e arnie di api, e assistere alla rinascita della biodiversità autoctona.
Un altro strumento innovativo e multimediale è il Virtual Tour che, invece, consente alle persone di visitare Agrivanda anche da remoto, approfondendo le pratiche di sviluppo sostenibile attraverso tecnologie innovative come la virtualizzazione 3D. Nel campus è presente anche un Technology Digital Hub, che si propone come centro di sviluppo delle competenze in ambito agricolo e culturale con l’obiettivo di informare e far progredire la conoscenza sui temi della sostenibilità e della digitalizzazione.
Agrivanda rappresenta un'iniziativa significativa per la promozione di un'agricoltura sostenibile e innovativa. L'integrazione di tecnologie avanzate, l'attenzione alla biodiversità e il forte impegno nella divulgazione fanno del campus sperimentale di Eni un modello replicabile e un esempio virtuoso di collaborazione trasparente tra industria e territorio.
In questa puntata del podcast Basilicata Inside si parla di Agrivanda con Cristiano Re, Responsabile Progetti di Fondazione Eni Enrico Mattei; Davide Amato, agronomo, e Tiziana Perri, chimica della Fondazione Eni Enrico Mattei. Per ascoltare clicca qui .
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